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La modulazione e' il passaggio da una tonalita' iniziale ad altre tonalita' vicine o lontane da quella di partenza. | ||||||||
Le tonalita' vicine sono quelle che hanno un'alterazione in piu' o in meno rispetto all'armatura in chiave della tonalita' di partenza. | ||||||||
Una determinata tonalita' ha sempre 5 toni vicini: il suo tono relativo (maggiore o minore), la tonalita' con un'alterazione in piu' e il | ||||||||
suo relativo, la tonalita' con un'alterazione in meno ed il suo relativo. | ||||||||
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Esempio: Tonalita' di G: | ||||||||
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le stesse considerazioni valgono anche per la tonalita' relativa minore cosi' trovata: | ||||||||
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SETTIMA DI DOMINANTE NELLA MODULAZIONE | ||||||||
A causa dell'attrazione melodica che lega la settima di dominante alla tonica, sovente per modulare si utilizza la SETTIMA DI | ||||||||
DOMINANTE della nuova tonalita' (settima costruita sul V grado DOMINANTE); in quanto rappresenta il collegamento tra la | ||||||||
tonalita' iniziale e quella verso cui si vuole modulare. | ||||||||
Volendo modulare tra due giri armonici, uno di C maggiore e l'altro di F maggiore, bastera' introdurre la settima di dominante della nuova tonalita', cioe' di F, composta dai suoni C-E-G-Bb (C7). | ||||||||
MODULAZIONE E TRANSIZIONE | ||||||||
Passando da una tonalita' all'altra si utilizza normalmente qualche artificio, come ad esempio la settima di dominante della nuova | ||||||||
tonalita'; nella musica leggera invece il passaggio tra due tonalita' separate da un semitono o da un tono avviene in genere in | ||||||||
modo repentino senza utilizzare ne' la settima di dominante ne' altri accordi che introducano gradualmente la nuova tonalita'. In | ||||||||
questo caso si parla di transizione e non di modulazione. |
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