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Quando si suona una scala dalla radice all'ottava, l'orecchio organizza il suono della scala in dipendenza della nota di inizio e | ||||||||||||||||||||||||||||||||
della risoluzione delle note all'ottava. La stessa cosa avviene quando si discende dall'ottava alla radice. | ||||||||||||||||||||||||||||||||
Se si cambia l'altezza della nota di inizio (ad esempio da C a D) e si mantiene intatta la struttura degli intervalli, l'orecchio | ||||||||||||||||||||||||||||||||
percepisce che si sta suonando la stessa scala ma ad un'altezza maggiore. Conseguentemente, dal momento che non si è | ||||||||||||||||||||||||||||||||
alterata la struttura degli intervalli, si può traslare la scala verso l'alto o verso il basso e la qualità del suono della scala rimane | ||||||||||||||||||||||||||||||||
facilmente riconoscibile. Ma se si cambia la struttura di intervalli, la scala risultante avrà una qualità di suono differente. Qui è | ||||||||||||||||||||||||||||||||
dove entra in gioco il modo. | ||||||||||||||||||||||||||||||||
Il modo consente di generare una struttura di intervalli che è differente dalla Scala Maggiore e conseguentemente produrre | ||||||||||||||||||||||||||||||||
un'unica qualità di suono. |
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I modi vengono generati prendendo una scala con inizio e fine su una nota, all'interno della scala, differente dalla nota di | ||||||||||||||||||||||||||||||||
radice (root). | ||||||||||||||||||||||||||||||||
Per esempio, se consideriamo la Scala Maggiore di C (C D E F G A B C), iniziando e finendo sulla nota D, invece di C, | ||||||||||||||||||||||||||||||||
otteniamo: D E F G A B C D | ||||||||||||||||||||||||||||||||
stiamo ancora suonando le note della Scala Maggiore di C, ma iniziando e finendo sulla nota D si rende il suono come se la | ||||||||||||||||||||||||||||||||
nota di radice fosse D. Occorre suonare la scala diverse volte in questo modo per percepire D come centro tonale. | ||||||||||||||||||||||||||||||||
E' imperativo a questo punto non suonare note differenti, oppure l'effetto svanirà. | ||||||||||||||||||||||||||||||||
Ora che il centro tonale si è stabilito come D, arriviamo al nuovo suono della scala. | ||||||||||||||||||||||||||||||||
La scala non suona più come C Maggiore perchè il nostro orecchio percepisce la risoluzione su D. | ||||||||||||||||||||||||||||||||
Se confrontiamo questa nuova scala con la scala di D Maggiore scopriamo che essa è differente. | ||||||||||||||||||||||||||||||||
Le note della Scala Maggiore di D sono: D E F# G A B C# D | ||||||||||||||||||||||||||||||||
La nostra nuova scala contiene F naturale e C naturale, che sono due suoni molto importanti nella scala. Alterando il 3° e 7° | ||||||||||||||||||||||||||||||||
grado della scala il suono cambia drammaticamente. | ||||||||||||||||||||||||||||||||
Questa nuova scala viene chiamata Scala Dorica. La nota di radice è D; Dorica è la classificazione per questo nuovo suono ed | ||||||||||||||||||||||||||||||||
il modo indica che l'inizio e la fine è su una nota diversa dalla radice della scala che l'ha generata. | ||||||||||||||||||||||||||||||||
La cosa importante da capire a questo punto è che la nuova scala è una scala di "D". Spesso si assume che tale scala sia una | ||||||||||||||||||||||||||||||||
sostituzione della scala di C Maggiore. Invece di pensare questa nuova scala come dipendente da C occorre pensare ad essa | ||||||||||||||||||||||||||||||||
solo come dipendente da D; questo farà capire più velocemente la teoria che sta dietro ai modi. | ||||||||||||||||||||||||||||||||
Ora, se confrontiamo il modo D Dorico con la Scala Maggiore di D scopriamo che la scala dorica ha la seguente struttura di | ||||||||||||||||||||||||||||||||
intervalli: 1 2 b3 4 5 6 b7 8 | ||||||||||||||||||||||||||||||||
La struttura degli intervalli di una scala è molto importante; questo è ciò che definisce il suono caratteristico della scala. | ||||||||||||||||||||||||||||||||
La struttura degli intervalli indica inoltre come e quando può essere utilizzata una scala. | ||||||||||||||||||||||||||||||||
Si tenga presente che i sette modi di seguito elencati condividono lo stesso segno di chiave; ossia sono tutti composti | ||||||||||||||||||||||||||||||||
esattamente con le stesse note. L'unica cosa che li distingue è il fatto che essi utilizzano una differente nota come radice. | ||||||||||||||||||||||||||||||||
Ora, se si cambia la chiave della scala maggiore (Parent Major Scale), otteniamo gli stessi modi, nello stesso ordine, ma le | ||||||||||||||||||||||||||||||||
note di radice cambieranno. | ||||||||||||||||||||||||||||||||
Per esempio, consideriamo la chiave di G Maggiore: | ||||||||||||||||||||||||||||||||
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Questo evidenzia, se non già notato, che il Modo Ionio e la Parent Major Scale sono la stessa cosa. | ||||||||||||||||||||||||||||||||
Può essere utile pensare "modo di suonare una scala" in sostituzione della parola "modo"; così la vecchia Scala Maggiore, | ||||||||||||||||||||||||||||||||
come la si è sempre conosciuta, è il 1° modo o Modo Ionio. | ||||||||||||||||||||||||||||||||
Un esempio, rozzo ma pratico, che rende più comprensibile l'utilizzo dei modi può essere il seguente: il modo DORICO suona | ||||||||||||||||||||||||||||||||
come se il gruppo stesse suonando in "D" ma invece tu stai suonando la melodia in "C". | ||||||||||||||||||||||||||||||||
Per ulteriori dettagli si veda la pagina specifica di trattazione SCALE | ||||||||||||||||||||||||||||||||
ESEMPIO PRATICO in prestito dal BLUES |
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Consideriamo il seguente esempio pratico (preso in prestito dal Blues) che meglio chiarisce il significato di modo. | ||||||||||||||||||||||||||||||||
Nell'esempio riportato la tonalità di base (espressa in chiave) e la progressione degli accordi differiscono; ovvero il centro tonale | ||||||||||||||||||||||||||||||||
della progressione differisce dalla tonalità espressa in chiave; o meglio ancora, la progressione ha il centro tonale su un | ||||||||||||||||||||||||||||||||
determinato modo della tonalità espressa in chiave. | ||||||||||||||||||||||||||||||||
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In chiave non abbiamo alterazioni, siamo quindi in chiave di "C", e la progressione degli accordi ha il centro tonale in "G". | ||||||||||||||||||||||||||||||||
L'intervallo dal "C" al "G" è una QUINTA ed il modo che si sviluppa sul V° grado della Scala Diatonica Maggiore è il MISOLIDIO; | ||||||||||||||||||||||||||||||||
avremo quindi una scala di G Misolidio. |